Wolfango Horn, 69 anni, vive a San Giovanni in Persiceto, cittadina della bassa bolognese. È un ricercatore e biologo in pensione.
Da tempo appassionato di storia, con una predilezione per il medioevo, studia e racconta eventi e biografie insolite sia sotto forma di articoli divulgativi che di racconti.
La raccolta “Racconti dal medioevo bolognese” è stata pubblicata nel 2009 dalla Nemo Editrice ed ha vinto il primo premio. Sempre nel 2009 ha vinto il primo premio con il racconto “Omicidi al museo” al concorso “Creatività e scienza”. Nel 2010 ha vinto il concorso “Granelli di parole” bandito dalla casa editrice Kimerik che ha pubblicato la raccolta “Il marito di paglia” e sempre nello stesso anno è stato finalista al premio Teramo con il racconto “Eppur si muove”. Nel 2019 ha ricevuto il premio della critica per “Infiniti soli, innumerevoli terre”. Ancora nel 2019 e nel 2022 è stato premiato per “Ippolita e il soldato dell’imperatore” e per “Achille Marozzo, maestro di spade e fonditore di campane” dalla città di Ascoli Piceno. Inoltre si è classificato secondo con “La croce rubata”, mentre “L’inquisitore di Saragozza” è stato giudicato il miglior racconto al premio letterario Massenzio. Nel 2023 ha vinto il primo premio con “Il predicatore e il tintore” e nel 2024 è stato nuovamente premiato il racconto “Ippolita e il soldato dell’imperatore” nel concorso “Città di Grosseto”. Nel 2025 con “Eppur si muove” ha vinto il primo premio del medesimo concorso.
È stato anche assessore alla cultura nel Comune di San Giovanni in Persiceto ma, nonostante ciò, cerca ancora di trovare l’entusiasmo per scrivere e raccontare.
Sospesi tra storia e invenzione, in un Medioevo e un Rinascimento che sembrano veri, il contrasto è il cuore della raccolta di tredici racconti di Wolfango Horn. Contrasti potenti: sacro e profano, scienza e superstizione, ordine e caos vedono affacciarsi alla ribalta i protagonisti, che sono feroci inquisitori ed eretici visionari capaci di intuire altri […]
